Hu Huiming – I linguaggi dell’arte

Hu Huiming – I linguaggi dell’arte

Oggi vi presentiamo un’intervista con Hu Huiming (Costanza), artista a tutto tondo, che passa dalla pittura alla manipolazione materica alle performance. Utilizza diverse tecniche ed anche strumenti diversi nella sua produzione.
Grazie per l’intervista Huiming.
La nostra prima domanda riguarda il tuo percorso come artista. Ho potuto vedere che non ti affidi ad un solo strumento per la tua produzione e che hai un percorso molto complesso e a volte anche sperimentale.
Questo tuo modo di affrontare la tua produzione sembra caratterizzare ogni tua installazione o mostra.

Secondo te questo modo di utilizzare tutte queste tecniche, anche se molto vario ed interessante, non può in qualche modo limitare la tua esperienza su una tecnica in particolare?
Da quando ero una studentessa, ho sperimentato tantissime tecniche, e ne ero abbastanza fiera dei risultati, però dopo aver acquisito tante diverse tecniche, ho capito che sono un passaggio, che mi aiutano a costruire un ponte di comunicazione, faccio un esempio, le tecniche sono praticamente diverse lettere in alfabeto che mi aiutano a formare un mio linguaggio, perciò le utilizzo a seconda delle condizioni e soprattutto dei concetti.

Vedo che affronti argomentazioni diverse ogni volta, questo ci fa capire che hai una percezione molto vasta delle tue emozioni e che nella produzione la scelta della tecnica sembra più legata all’esigenza di poter comunicare meglio il concetto.
Esatto, sono molto interessata alle relazioni della società e interpersonali, i miei lavori sembrano apparentemente diversi, però sono frutto della mia osservazione e ispirazione dinamica delle relazioni suddette.
Per esempio, insieme alla performance Dormire con l’artista fatta nella galleria MA-EC, ho esposto un video Antidoto nel piano sotto per creare un’eco alla performance.
La performance è durata 3 ore all’interno della galleria MA-EC durante la mia mostra personale.
Quando è cominciata la performance, stavo immobile su una parte del letto matrimoniale, mentre chiudevo gli occhi restando immobile. Dopo un po’ è arrivata la prima persona. Quando questa persona si è avvicinata a me, il mio cuore batteva sempre più forte: non immaginavo che quando si sarebbe sdraiata accanto a me avrei potuto ascoltare ogni suo respiro e che ogni movimento minimo sarebbe diventato molto grande. Poi sono arrivate la seconda, la terza e così via.
A un certo punto, ho iniziato a perdere punti di riferimento e non padroneggiavo più lo scorrere del tempo. Ogni persona veniva, dormiva con me e poi se ne andava, certe volte confondevo l’arrivo e la partenza delle persone: eravamo circondati dalla mia installazione, dalle mie opere, associavo la performance e la visita della mostra. La gente di solito entra in galleria a visitare la mostra e poi se ne va, in quel momento invece la gente veniva sul mio letto, dormiva e se ne andava. La mostra non esisteva per me, era una condivisione visiva e culturale, e la condivisione era proprio al centro di questa performance, nello stesso momento, la condivisione di un letto matrimoniale rompe il nostro spazio comfort e privato.
Invece il video in questione offre tre sguardi contemporaneamente in un montaggio dove più parti del mio corpo nudo da molto vicino, talmente vicino e non si riconosce più la persona in video. Infatti è contraditorio e paradossale quanto la relazione interpersonale nella vita quotidiana: spesso non riconosciamo la vera situazione o il vero carattere delle persone che ci stanno vicini, creando il contrasto con la performance ho espresso: stare estremamente vicino con un’estraneo.

Ora scendiamo nel particolare, quali sono per te le argomentazioni o i soggetti più interessanti e che ti stimolano di più, o a te più cari, nella produzione.
Gli argomenti che mi interessano di più sono le relazioni mutevoli nella vita quotidiana, attraverso l’espressione artistica si evoca le emozioni e le percezioni inconsuete delle persone. In questo momento, con lo sviluppo della tecnologia e l’emergenza del COVID, credo che gli artisti possano fare delle ricerche molto attuali a tutto tondo.

Pensi in futuro di aggiungere esperienze e tecniche diverse alla tua produzione?
Il tempo in cui stiamo vivendo è in un rapidissimo cambiamento, nella fase della quarta rivoluzione tecnologica, le modalità e le pratiche dell’arte cambiano di giorno in giorno, anche il sistema dell’arte sta subendo un cambiamento storico. Le mie esperienze e le espressioni fanno parte di questo mondo mutabile in continuo divenire, pertanto ho sempre bisogno di aggiornarmi, e cerco di creare delle sorprese intellettuali e suscitare le emozioni della gente che sta diventando sempre meno emotiva nei confronti dell’arte di oggi.

Infine un pensiero più personale. Cosa pensi di questo momento storico sociale in cui viene rimesso spesso in discussione il ruolo delle donne?
A dire la verità, sono cresciuta in una società dove le donne sono molto forti, la legge del figlio unico in Cina ha creato tante famiglie con la figlia unica, perciò da più di 30 anni, le ragazze hanno avuto un’istruzione molto concentrata e un’attenzione importante da tutta la famiglia.
Ma comincio a sentire particolarmente forte la disuguaglianza del trattamento tra uomo e donna da quando sono cresciuta. I miei genitori sono molto tradizionali, a 21 anni, ero ancora all’Università, i miei hanno cominciato a sollecitarmi per sposarmi, per loro, le donne dopo 30 anni, diventano economiche e involute per gli uomini.
In realtà la loro opinione corrisponde alla maggior parte dei cinesi nelle piccole città, la fertilità è considerata il primo fattore della qualità delle donne (la quale considerazione è basata tradizionalmente sulle credenze della pietà filiale confuciana). Il lavoro che faccio non è stato mai compreso dalla mia famiglia, anzi la scelta di stare in Italia per i miei parenti è semplicemente strana, è che ho incontrato un uomo all’estero, questa mentalità è molto retrograda, e crea un contrasto molto forte rispetto al percorso della mia crescita. i miei mi obbligavano a studiare tanto e mi stimolavano a vincere su i maschi nella mia classe.
I miei genitori sembra che siano cambiati in una notte, appena ho compiuto 20 anni, da quel momento in poi, la loro speranza su di me non era più nello studio o nell’intraprendenza professionale. In poche parole, volevano semplicemente che mi sposassi con uno della mia città per fare dei figli maschi.
Questo fenomeno probabilmente in Italia esiste raramente, vivendo in Italia da più di 10 anni, mi sento un’estranea quando la mia famiglia mi critica per quanto riguarda la mia età (che corrisponde alla età fertile). La società cinese contiene due estremità per quanto riguarda la situazione delle donne, molto critica e particolare, in Italia esistono problemi diversi, in Cina ci sono tante famiglie compresa la mia in cui l’uomo fa tutto il lavoro da casalinga e lavora anche fuori, quindi a casa mia, soltanto mio padre cucina, lava i piatti, pulisce la casa… questo fenomeno non è poco visto nel sud della Cina. Invece in Italia la distribuzione dei lavori tra uomo e donna sembra per la maggior parte tradizionale.

photo: [ Sandor Csudai ] . www.facebook.com/csudaisandor
Però sia le donne italiane che le donne cinesi sono molto brave nel campo del lavoro, in Italia lo status sociale delle donne è relativamente più considerato e rispettato, ci sono tantissime donne che lavorano in molti campi importanti, molte sono in politica, direttrici di musei, galleriste eccetera. Sicuramente in ogni paese ci sono problemi diversi, per esempio, nei paesi arabi ci sono tantissimi problemi più gravi. Perciò la vita in Europa per me è uno specchio che mi permette a riflettere più razionalmente lo status delle donne in diversi paesi del mondo.

angelopieroni

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